«Ogni attore ha una sua vita, una sua dinamica e un suo modo di essere. E’ divertente doppiare i grandi attori, impari molto anche da loro» – Giancarlo Giannini
L’arte del doppiaggio, che è arrivata intatta e con successo fino ai nostri giorni, ha una storia quasi secolare. Tutto ha inizio intorno agli anni trenta, quando i film muti lasciano il posto al sonoro.
Il primo film ad essere doppiato interamente in lingua italiana fu Carcere, diretto da George W. Hill, da questo primo lungometraggio, il doppiaggio italiano è divenuto addirittura una disciplina studiata e approfondita di continuo in numerose accademie.
L’Italia è una delle nazioni che più utilizza il doppiaggio e vanta grandi artisti in questo settore. Le città principali in cui si realizza la fase di doppiaggio sono Roma, dove si doppia dal 1932 e Milano che dagli anni settanta ha dato inizio a questa tradizione.
Il lavoro dei doppiatori si svolge nel chiuso di una saletta insonorizzata: qui sentono in cuffia le voci originali dei film, per poi ripetere le battute del personaggio fino a trovare l’intonazione e la coordinazione giusta. Quello del doppiaggio è un universo poco conosciuto dalla maggior parte del pubblico, ma che ha creato comunque i suoi divi in attori prestigiosi a volte scelti personalmente dai colleghi stranieri.
Nel 1935 quando il doppiaggio era ancora rudimentale, i maggiori interpreti erano attori teatrali o radiofonici, tra essi: Gino Cervi, Paolo Stoppa, Sandro Ruffini, una giovane Anna Magnani e Miranda Bonansea doppiatrice italiana ufficiale di Shirley Temple.
Noto specialmente per aver prestato la voce a Robert De Niro (Taxi Driver, C’era una volta in America), Dustin Hoffman (Rain Man, Tutti gli uomini del presidente), Sylvester Stallone (Rocky e Rambo), Tomas Milian e Al Pacino (Il Padrino) è stato Ferruccio Amendola, attore e doppiatore romano.
Di grande importanza anche Renato Izzo, attore, doppiatore e direttore del doppiaggio di oltre mille film tra cui: Apocalypse Now e Taxi Driver. Capostipite di una delle più celebri famiglie del doppiaggio italiano.
Oggi i doppiatori che prestano la loro voce a i più famosi attori americani sono davvero tanti, ed è solo grazie a loro che possiamo apprezzarne i film.
Ne citiamo alcuni tra i più celebri
Giancarlo Giannini – attore, doppiatore e regista italiano, ha recitato in molti film, interpretando numerosi personaggi, protagonista sia di commedie che di pellicole più drammatiche. Come doppiatore ha prestato la sua voce a celebri attori stranieri, tra cui: Al Pacino, voce ufficiale dal 1995 (Donnie Brasco, L’avvocato del diavolo, Ogni maledetta domenica), Jack Nicholson (Shining, Batman, The Departed), Gerard Depardieu (Il conte di Montecristo, Napoleon). Suo figlio, Adriano Giannini, è anche lui un notissimo attore e doppiatore italiano, tra le tante interpretazioni si ricorda il doppiaggio di Heath Ledger, il joker de Il cavaliere oscuro, proprio come suo padre che diciannove anni prima doppiò il joker di Jack Nicholson in Batman.
Luca Ward– attore e doppiatore romano, figlio di Aleardo e nipote di Carlo Romano anche lui famoso doppiatore. Nella sua lunga carriera è divenuto voce ufficiale di Pierce Brosnan nelle sue varie interpretazione di cui in particolare quelle dell’agente 007 James Bond, Samuel L. Jackson (Pulp Fiction, Die Hard, Codice 51), Russel Crowe che lo scelse personalmente come suo doppiatore (Il gladiatore, Cindarella Man, Les Miserables, L’uomo d’acciaio), Keanu Reeves (L’avvocato del diavolo, Matrix).
Francesco Pannofino e Emanuela Rossi – rispettivamente marito e moglie ed entrambi attori e doppiatori di successo. Lui è noto per prestare la voce tra i tanti a George Clooney (Gravity, Monuments Man e Tomorrowland), Denzel Washinghton (Il collezionista di ossa, Il sapore della vittoria, The Equalizer), Antonio Banderas (Ti va di ballare?), Kurt Russel (Vanilla Sky, Dreamer). Lei è soprattutto la voce ufficiale di Michelle Pfeiffer (Scarface, L’Età dell’innocenza, Hairspray) e Emma Thompson (Ragione e sentimento, Harry Potter, Men in black e Saving Mr Banks).
Meno conosciuti al grande pubblico, ma comunque di grande rilievo per aver prestato la loro voce a importanti star del cinema internazionale sono:
Cristina Boraschi, voce di Julia Roberts
Riccardo Rossi, voce ufficiale di Adam Sandler e voce ricorrente di Johnny Depp e Ben Affleck, compito che condivide con Fabio Boccanera.
Francesco Pezzulli, voce ufficiale di Leonardo di Caprio.
Michele Gammino, voce ufficiale di Harrison Ford, Kevin Costner e Richard Gere.
Roberto Chevalier, voce ufficiale di Tom Cruise
Inutile dire che proprio grazie a loro, i doppiatori, ancora oggi possiamo godere della visione di tantissime pellicole che in lingua originale sarebbero state sì più fedeli, ma non proprio facili da “gustare”.
Il doppiaggio di film, documentari, serie televisive e quant’altro venga trasmesso sulle nostre televisioni, anche se danneggiato da turni di lavoro sempre più serrati, è un’abilità di cui l’Italia può ancora fare vanto in tutto il mondo. A detta di molti specialisti del settore, sarebbe in crisi d’identità, costretta a sacrificare la qualità dell’interpretazione in nome di quantità e velocità che incidono negativamente sul risultato finale.
Nonostante tutto, il doppiaggio costituisce ancora la principale via d’accesso del pubblico alla comprensione del cinema non italiano. Cosa accadrebbe se i film doppiati fossero la minoranza? Il pubblico riuscirebbe ad abituarsi ad una più moderna modalità di visione? E se cosi fosse che futuro avrebbe la categoria dei doppiatori?